Latte di mandorla o bevanda di mandorla?
Questo è il dilemma.
A me piace chiamarlo latte di mandorla
I più la chiamano bevanda di mandorla.
E quindi, come si chiama?
Secondo la sentenza del 14 giugno 2017 della Corte di Giustizia Europea tale denominazione (latte), così come le denominazioni che si riferiscono a prodotti lattiero caseari, non può essere utilizzata per la commercializzazione e la pubblicità di prodotti puramente vegetali, in quanto riservata al latte e ai prodotti derivati dal latte, ossia prodotti di origine esclusivamente animale.
Quindi sono tutte “bevande”?
Non proprio, in Italia ci sono 4 eccezioni:
-Burro di cacao
-Latte di mandorla
-Latte di cocco
-Fagiolini al burro
E perché questi sono “elitari”?
Perché, secondo il regolamento CEE 1898/87 dell’ 88 “non si applica alla designazione di prodotti la cui natura esatta è chiara per uso tradizionale”
Non capisco come latte di mandorla possa essere chiaro e latte di soia no…però così è!
Comunque bando alle ciance. Ho provato a fare il latte di mandorla in casa e devo dire che è stato molto soddisfacente e facile.
Mi sono fatta un “patpat” sulla spalla. Il prossimo che voglio provare è quello di cocco.
Difficoltà: molto facile
Ingredienti (per un 1 litro di latte):
- 200 g di mandorle @koro
- 1 l di acqua
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia (facoltativo)
- 1 cucchiaio di miele (facoltativo)
Procedimento:
- Mettete le mandorle in ammollo con 500 ml di acqua per circa 12 ore
- Versate il tutto in un mixer e unite 500 ml di acqua, la vaniglia e il cucchiaio di miele: tritate finemente
- Filtrate il composto con un canovaccio o meglio ancora con il sacchetto filtrante per latte vegetale @koro
- Mettete in una bottiglia e in frigo (si conserva per 4 giorni)
Il trucco:
Prima di utilizzarlo ricordateti di agitare la bottiglia perché la parte più pesante del latte tende a depositarsi sul fondo
Non gettata via l’okara (lo “scarto” del vostro latte): potete usarla per altre ricette!